Il colloquio di lavoro è un momento delicato sia per chi è alla ricerca del primo impiego, magari dopo la laurea o un periodo di formazione, sia per chi è intenzionato a cambiare lavoro. Arrivare preparati significa non solo possedere le giuste competenze nell’ambito del ruolo per il quale ci si candida, ma anche sapere cosa aspettarsi durante il colloquio di lavoro.
In fase di colloquio può capitare anche al più sicuro dei candidati di essere preso in contropiede dalla più semplice delle domande difficili, tenete ben a mente quindi che una domanda non è sempre quello che sembra.
Spesso i recruiter usano le domande come pretesto per riuscire ad ottenere quelle informazioni sul vostro conto che altrimenti non riuscirebbe ad avere perché difficilmente le inserireste nel vostro CV.
Quando si tratta di rispondere a domande difficili, il consiglio vincente è mantenere la calma, fare un profondo respiro e riflettere prima di parlare.
In un colloquio è normale che il recruiter ponga domande leggermente più ostiche. Niente panico però, a tutto c’è una risposta, anche alle domande che temete di più.
Mi parli di lei…
Classica domanda rompighiaccio! Raccontate solo le esperienze professionali o scolastiche che ritenete più rilevanti e, magari perché no, anche qualche vostra passione.
Ricordate, Less is more! Cercate di rimanere entro i tre/quattro minuti al massimo.
Come reagisce alle critiche?
Rispondendo che non vi dispiacciono affatto perché aiutano a crescere difficilmente verreste creduti; di fronte a una critica e abbastanza normale sentirsi attaccati.
Spiegate invece che, una critica costruttiva è sempre utile anche se a volte può essere spiacevole riceverne, darete così l’impressione di essere umani e di saper accettare le critiche in modo propositivo.
Quale valore aggiunto porterebbe alla nostra azienda?
Un altro classico tra le domande fatte in sede di colloquio; leggete attentamente l’annuncio di lavoro per capire quali, tra le vostre competenze si adattano meglio alla figura ricercata dall’azienda. Potete menzionare qualità come la vostra assoluta affidabilità e la vostra grande motivazione, e che travate molto stimolante l’incarico per cui vi siete candidati.
Quali sono i suoi punti di forza e di debolezza?
Se la prima parte della domanda non richiede grandi sforzi, con la seconda occorre fare attenzione agli scivoloni. È possibile svelare i propri difetti in sede di colloquio senza rischiare di tirarsi la zappa sui piedi?
Sì, ma occorre giocare d’astuzia!
Alcune debolezze possono rivelarsi inaspettatamente pregi a seconda delle situazioni e del contesto lavorativo, pensate ad esempio all’essere troppo meticolosi o perfezionisti.
La domanda serve a tastare la vostra capacità di auto-valutazione e assicurarsi che i vostri punti deboli non interferiscano con il vostro rendimento. Rispondete in modo onesto, ma con intelligenza, mettendo in luce le varie azioni che avete intrapreso per migliorarvi!
Che tipo di stipendio si aspetta? Quanto vorrebbe guadagnare?
I soldi non fanno la felicità…ma pagano bollette e affitto, quindi lasciate perdere i bagni d’umiltà rispondendo alla domanda.
Accordarsi sulla retribuzione è una delle fasi più delicate di un colloquio di lavoro quindi è importante arrivarci preparati.
Informatevi preventivamente sugli standard di mercato, ma al momento del colloquio evitate di dare al selezionatore un numero preciso: dovrà essere lui a farvi la prima proposta.
È preferibile indicare un range con un minimo e un massimo in modo da consentire eventuali negoziazioni. Evitate bugie sui precedenti stipendi: qualora vi venissero richieste buste paga o CUD dell’anno passato sareste facilmente smascherati.
Ha qualche domanda da farmi?
Sì! Dovete assolutamente averne, se non volete sembrare disinteressati e passivi.
Arrivare con delle domande da porre al colloquio, vi aiuterà inoltre a decidere se quello è davvero il lavoro giusto per voi; dopo tutto, la decisione non è solo dell’azienda, ma anche vostra. Ecco alcuni spunti:
Quali sono le sfide più grandi che sta affrontando l’azienda in questo momento?
Quali sono le opportunità di carriera di questa posizione?
È previsto un piano di formazione per approfondire le mie competenze?